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elementi compositivi della danza

Profilo del ballo classico e gli elementi compositivi

E’ corretto parlare di ballo classico o accademico prendendo come riferimento solo l’origine francese, questo perché la denominazione “accademica” deriva direttamente da un’identità costituita dalla classe sociale antica di alto rango, dai nobili, che nel tempo andrà a creare un tipo di grande danza articolata da imprescindibili regole e canoni specifici.

Danza accademica significa proprio questo: porre in evidenza i codici e le norme di studio che compongono la stessa danza che si sta praticando (oggi sotto la denominazione accademica possono trovarsi altre tipi di danze, differenti da quella classica, ma che nel tempo sono state decifrate e catalogate attraverso movimenti e regole specifiche).

Mentre per quanto riguarda la denominazione di “classica”, significa prendere come modello quella accademica ed evidenziare l’adesione delle specifiche inerenti all’arte classica; regole che rappresentavano la base pratica e teorica culturale di origine francese, ai tempi di Luigi XIV (nella seconda metà del 1700).

Di seguito una serie di teorie “classiche” regolatrici della società francese nell’ambito artistico, quelle regole che determinano (ed in parte determinano tutt’oggi), la base logica di discipline teatrali, musicali e del ballo.

Sono le regole che occorrevano a connotare l’arte della danza attraverso il gusto del pubblico, come segmenti di un tipico linguaggio artistico.

Eccole qui di seguito:

Bellezza

Da molti ritenuta il fulcro fondamentale della danza o dell’arte classica, prende in considerazione come fattore di primo piano l’estetica e la perfetta struttura fisica secondo i canoni meccanici di proporzione e omogeneità tra le parti. Possiamo ricordare come migliore esposizione di questo elemento l’Adagio (nel 700’ e nell’800’), nel quale le pose plastiche e gli equilibri dei danzatori determinano il portamento e la bellezza statuaria (sia maschile che femminile), esaltandone soprattutto l’atteggiamento elevato presente nel collo e nel capo.

Grazia, Eleganza e Leggerezza

Altro elemento indispensabile assieme alla bellezza, è il canone della grazia, ritenuta in ambito settecentesco, come massima tipologia espressiva comportamentale e personale; la grazia è percepibile nella delicatezza del movimento, nel disegno delle pose, nelle linee, nella dinamica, nei salti, nei giri, nelle punte ed in tutto ciò che può essere affrontato con passaggi elastici e/o sinuosi che ne esalteranno la leggiadria e la morbidezza, pur mantenendone la forza.

Idealizzazione

Pittura, recitazione, musica, teatro ed ovviamente danza sono arti settecentesche che restituiscono al pubblico diverse rappresentazioni stilistiche, il più delle volte correlate nel riportare alla luce personaggi importanti e che hanno regalato eventi storicamente degni di nota (eroi, politici importanti, nobili o anche figure classiche e  mitologiche).

Rispetto alle altre forme artistiche, quella del ballo prevede di restituire un tipo di esecuzione unica e perfetta, decretando un sistema di esecuzione del movimento fisico tramite schemi prestabiliti da regole, intuibile e riconoscibile sia da coloro che assistono, sia do colui che svolge, fornendo a tutti così un tipo di bellezza ideale propria dell’arte del rinascimento.

Naturalezza e Semplicità

Assieme alla grazia, eleganza e leggerezza, sono canoni appartenenti a tutta l’arte francese di questi secoli, in particolar modo per quanto riguarda i ceti aristocratici dapprima menzionati.

La naturalezza del movimento (quindi il movimento per nulla forzato), evitando rigidità e movenze fin troppo esagerate, pertanto, cercare di utilizzare una semplicità che nasconde la finzione.

Armonia e Unità

Chiamata anche concordanza, l’armonia nella danza classica sta ad indicare l’omogeneità tra le varie parti del corpo di un ballerino.

Il tutto in maniera tale da ricreare nel suo insieme un metodo coerente ed unito, in maniera consequenziale, tanto da ricreare nella fluidità stessa del corpo proporzione, logica, coordinamento ed equilibrio fra le parti (escludendo la presenza di parti inerti o passive, tutte devono comunque lavorare per agevolare l’armonia nel suo insieme).

Varietà

La varietà ed il contrasto sono peculiarità che derivano anch’esse dalle arti pittoriche antiche, lavorando in contrapposizione fra le parti e per cui creandone il contrasto, ma mantenendo sempre un senso di logicità di insieme, pertanto la varietà può essere indicata proprio come il motore generatore dell’armonia e dell’unità.

La varietà ed il contrasto sono quindi altri importantissimi elementi costituenti della costruzione coreografica.