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I piani di orientamento e gli assi nella danza classica

I piani di orientamento e gli assi nella danza classica

Come nozioni preliminari quando ci accingiamo alla danza classica, dobbiamo partire da una base di conoscenza dei piani di orientamento fisici e degli assi del corpo.

Come nel passato così ancora nel presente, lo studio anatomico delle articolazioni muscolo scheletriche e della stessa struttura dell’apparato scheletrico, avviene solo in un secondo momento, dopo un’osservazione necessaria del corpo umano nella sua posizione neutra eretta: testa allineata al tronco ed eretti, braccia distese lungo i fianchi, mani e relativi palme rivolte di pochi gradi in avanti e piedi leggermente separati posti in diagonale a circa 30 gradi.

Da questa posizione neutra ed assoluta nascono i diversi piani di studio, immaginari, che suddividono il corpo in diverse sezioni, esso viene di fatto attraversato da 3 piani che corrispondono ad altrettante 3 dimensioni all’interno dello spazio.

Questi ultimi sono piani definiti “di orientamento”, ossia strumenti che occorrono a farci capire di quale sezione del corpo stiamo parlando (come in medicina) e che a loro volta prendono le definizioni di:

  • piano sagittale: questo piano divide il corpo umano in due precise sezioni speculari con una linea immaginaria che intercorre il corpo da davanti a dietro, creandone due rispettive metà, quella di destra e quella di sinistra.
  • piano laterale/frontale: questo è un piano perpendicolare a quello sagittale, vale a dire quello che divide il corpo in due metà ma una anteriore (quella del viso) ed una posteriore (quella della nuca), per tutta l’altezza del corpo.
  • piano orizzontale: quest’ultimo piano suddivide invece il corpo a metà passando dal suo esatto centro, dividendo perciò la parte superiore della testa, delle spalle e dal busto, da quella inferiore dei piedi e delle gambe passando dall’esatto baricentro fisico della figura.

Poi sono inoltre presenti le intersezioni tra questi piani che generano gli assi:

  • asse sagittale: è il risultato dell’intersezione tra piano sagittale e quello orizzontale.
  • asse trasversale: è l’intersezione tra piano laterale/frontale e piano orizzontale.
  • asse verticale: è l’unione o intersezione tra piano sagittale e piano laterale/frontale.

Una volta capite queste solo apparentemente difficili nozioni (in realtà è tutta una questione di utilizzo, soprattutto per i ballerini), possiamo immaginare quanto questo sistema di riferimento può tornare utile se applicato ad ogni singolo segmento del nostro corpo o ad ogni articolazione.

I movimenti di flessione ed estensione avvengono ad esempio prendendo il piano sagittale attorno all’asse trasversale, mentre i movimenti che implicano adduzione, abduzione e inclinazione avvengono principalmente sul piano laterale intorno all’asse sagittale; infine sul piano orizzontale intorno all’asse verticale avvengono tutte le rotazioni.

A completamento di tutti i movimenti esistenti vi sono anche quelli di circonduzione, vale a dire tutti quei movimenti di natura circolare che avvengono attraverso un passaggio di progressività tra quelli di flessione, estensione, abduzione, adduzione o inclinazione; in questo tipo di movimenti circolari, i segmenti rappresentano forme geometriche a coni, realizzabili in senso rotatorio orario o antiorario.